Se la musica ti aiuta a comprendere gli altri: ti racconto la mia nuova avventura

Alzi la mano chi non ascolta musica quando ha bisogno di capirsi un po’ di più.
Lo facciamo un po’ tutti e usiamo spesso le nostre canzoni preferite anche per molte altre situazioni come ad esempio per concentrarci, per calmare la rabbia, per aumentare la creatività o per trovare sollievo nelle situazioni di disagio.

La musica ha davvero tante virtù terapeutiche, e tra queste, a mio parere, c’è quella di farci diventare un po’ più sensibili verso le altre persone che hanno delle difficoltà. Anche se indubbiamente non è facile: bisogna sviluppare una specie di superpotere chiamato empatia. Ma non è una cosa impossibile da fare e, anche se qualcuno ha un talento naturale, si può imparare a sentire come qualcun altro e a comprenderlo, cioè afferrare il senso di alcuni comportamenti e stabilire una relazione di intesa con un po’ di attenzione e qualche accorgimento. La musica ci può venire in soccorso (e non solo a noi, lo vedrete dopo).

L’ascolto attento dell’altro

Così come quando sentiamo una canzone, per capirla e carpirne il significato profondo, ci mettiamo all’ascolto. Magari la sentiamo più e più volte e ci predisponiamo con la giusta attenzione. Le canzoni non sono tutte uguali; ci sono quelle movimentate, quelle lente, quelle allegre, quelle tristi, e quelle che riescono ad essere tutte queste cose insieme.

Mentre si fanno queste operazioni, bisogna ricordarsi di farlo tenendo ben aperta sia la mente che il cuore. Ed è questo che fa davvero la differenza.

Lo sanno bene i ragazzi di Heart’s Music, che ogni lunedì si incontrano per studiare delle canzoni e per sperimentare l’empatia e la musica.

Cos’è Heart’s Music?

Un laboratorio musicale dove si sperimentano le relazioni e si mettono alla prova le proprie abilità, cercando di spingerle ogni volta un po’ sopra l’asticella. Ci si mette in gioco, nonostante i propri limiti – si chiamino insicurezze o disabilità – e si suona, si canta e si usa il proprio corpo per sviluppare e allenare la sensibilità propriocettiva.

Ma soprattutto sono ragazzi. Si chiamano Saverio, Giada, Alberto, Aurora, Roberta, Marina, Adriana, Michele, Marco, Angelo, Alessandro, Ada, Adriana…
Hanno delle loro storie e sono tutti diversi, chi è timido, chi è un vulcano di idee, chi è autistico, chi ha grandi sogni, chi deve fare gli esami di maturità.

La musica è il collante che tiene insieme delle relazioni che cercano di essere inclusive, in cui le differenze non si annullano ma, al contrario, si valorizzano. Ognuno è importante nel gruppo e insieme stanno preparando uno spettacolo musicale anche quest’anno, come ormai fanno da molti anni.

Sì, ma io che c’entro?

Io do una mano e faccio la mia parte, entrando in punta di piedi, e vi faccio conoscere questa bella realtà attraverso i social network.
Vi svelerò un pochino di quello che stanno preparando quest’anno e di quello che sono.

Vi ho messo un po’ di curiosità?
Adesso vi resta solo una cosa da fare: seguiteci su facebook e su instagram per scoprire cosa stiamo preparando!

https://www.facebook.com/Heartsmusic.it/photos/a.268078693535724/839123306431257/?type=3&theater
https://www.instagram.com/p/BuCcJsKHlUx/

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