C’è un vecchio adagio che recita “Aiutati che Dio ti aiuta”; ma anche se non sei particolarmente religioso, il consiglio che vale è quello di “aiutarsi”. Ma in che modo? Con l’unico metodo che funziona: prendersi cura di sé.
Prendersi cura di sé: perché è fondamentale anche per il lavoro
Stare bene è alla base di tutto ma aspettare che questo accada sulla base del caso, della fortuna o dalle congiunzioni astrali è poco efficace. Se le scadenze, le bollette, i soci, i colleghi, il lavoro, il capo, il cliente ti mettono ansia o ti fanno tribolare, puoi seguire dei semplici consigli per iniziare a pensare al proprio benessere, nonostante le sfighe che sono sempre in agguato.
Ora ti dirò una cosa tanto scomoda quanto banale: bisogna agire!
Abbandona la “filosofia del #maiunagioia” e abbraccia quella dello “sticazzismo”: ritagliati dei momenti solo per te, per fare quello che ti piace o anche solo per svuotare la mente e prendi una pausa dei giudizi. Buttati, prova, sbaglia: è così che si impara. E vedrai che anche il tuo lavoro andrà meglio e non ti sembrerà così pesante.
Prova con la respirazione!
“Ma io respiro, non sono mica morta!” È quello che ho detto io la prima volta che mi è stato consigliato di concentrarmi sulla respirazione e provare anche a controllare il respiro nei momenti di maggiore tensione e disagio. Dopo un primo momento di scetticismo, posso dirti che è un esercizio che calma, distende e svuota la mente dai pensieri che ci tormentano. Le preoccupazioni si allontanano e facciamo spazio al rapporto con noi stessi.
Ascolta il tuo corpo e la tua mente
Dopo aver imparato a respirare consapevolmente, il passo successivo è riconnettersi con i propri pensieri più veri e con le sensazioni del nostro corpo. A volte possiamo perdere questa connessione con la realtà a causa della velocità della società o da situazioni che riscrivono le nostre priorità.
Ascolta i tuoi bisogni più profondi.
Appunta i pensieri negativi e positivi
Non posso dirti che diventerai la persona più felice del mondo e che i problemi scompariranno all’improvviso (e anche le bollette rimarranno lì dove le hai lasciate…) però è utile scrivere sia i pensieri negativi per allontanarli un po’ e metterli fuori da sé (una specie di esorcismo!) e appuntare quelli positivi per ricordarsene nei momenti no. Sono piccoli gesti che possono aiutarti.
E ricorda che a volte farsi dare un aiuto professionale può fare la differenza!
Cassetta degli attrezzi digitali: app che aiutano
Breathly – Just Breath
Molto semplice e intuitiva: propone degli schemi di respirazione, a seconda dell’effetto che desideriamo!
Serenity – meditazione, rilassamento e mindfullness
Un percorso di meditazione guidata per riconnettersi con se stessi.
Presently – diario della gratitudine
Un’app di note, praticamente un diario dove annotare le cose belle!
Io, per esempio, ringrazio Serena Mellone per avermi ospitata su Radio Cittadella nel suo programma Frequenze di moda per parlare di queste app per la Giornata Mondiale della salute mentale.
Qui il link per ascoltare la puntata (e quindi anche me!):
Frequenze di moda
https://soundcloud.com/radio-cittadella-734582954/101020-frequenze-di-moda-tendenze-di-costume-e-sartoria-musicale